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Accardi e Sanfilippo: una storia d’amore e di arte

Approfondiamo il rapporto e la produzione artistica di due tra i maggiori esponenti dell'arte del Novecento.

A Palermo, all’interno del museo regionale d'arte moderna e contemporanea Riso, c’è una sala dove le opere di due artisti si fronteggiano appese su pareti opposte, sfidandosi come hanno fatto i loro autori durante tutta la loro vita.

Entrambi di origine siciliana, Carla Accardi e Antonio Sanfilippo si conoscono durante gli anni universitari all’Accademia di Belle Arti di Palermo.

Qui stringono da subito un intenso rapporto personale, alimentato da un forte spirito competitivo, che li porta a trasferirsi insieme da Palermo a Firenze per proseguire gli studi, e successivamente da Firenze a Roma, dove si sposeranno nel 1949 e aderiranno insieme al gruppo Forma.


Le loro opere sono legate da una comune visione pittorica, che rinuncia all’estetica tradizionale in favore di un utilizzo più libero della forma e del colore, ma sono allo stesso tempo distinte da una chiara individualità stilistica: per Sanfilippo un segno minuto e colorato che, distaccandosi dalla rigidità delle forme geometriche dei suoi primi lavori, si ripete assumendo la tipica forma a “galassia” delle sue opere più celebri, per Accardi, invece, un libero intreccio di segni, prevalentemente in bianco e nero, che tende a concentrarsi al centro della tela, assorbito in un vortice di energia costituito dal turbinio delle forme stesse.

Privi di una gerarchia, i segni e le forme sulla loro tela creano insieme una struttura nella quale acquistano significato, dando vita a un linguaggio attraverso cui i due artisti interpretano e comunicano la realtà.


La loro carriera, che si consolida proprio mentre in Italia si stanno gettando le basi per una profonda internazionalizzazione della cultura artistica, trova nel decennio 1950-1960 un grande sostenitore nel critico Michel Tapié, che ne promuoverà il lavoro in importanti rassegne accanto ai più affermati artisti contemporanei, inserendoli tra i protagonisti della nascente art autre e consacrando di fatto il loro successo a livello internazionale.


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