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Ettore Ximenes: uno scultore palermitano nel mondo

Ettore Ximens è scultore, pittore, patriota: volontario della Croce Bianca durante l'epidemia di colera, a sessant'anni abbandona pennello e scalpello per combattere al fianco dei suoi nella Grande Guerra.

Dopo i primi rifiuti iniziali, raccoglie committenze da una parte all'altra del mondo, dagli USA alla Russia. Scopriamo l'uomo e l'artista in questo articolo.

Ettore Ximenes monografia Edizioni Kalos


Ettore Ximenes nasce a Palermo l’11 aprile 1855 da Giulia Tolentino e Antonio Ximenes, professore di disegno, calligrafia e anche scultore di una certa fama (nel 1873 una sua statua, il "Prozzeteo", era stata selezionata per l’Esposizione mondiale di Vienna).

Ettore è il secondo di sette fratelli, con cui avrà in comune, oltre all'amore per l’arte, la lettera iniziale del nome: sono Edoardo, Enrico, Ernesto, Elvira, Eliodoro ed Empedocle

Fervente patriota garibaldino, il padre aveva indossato la camicia rossa nelle campagne del 1849, del ‘50 e del ’60, partecipando alle battaglie di Milazzo e di Messina e seguendo il Generale durante la sfortunata spedizione dell'Aspromonte. 

La formazione culturale dello Ximenes si svolge quindi nel periodo cruciale dei moti antiborbonici e delle guerre unitarie. 

Dirà in seguito:  “Posso dire che la mia fanciullezza si educò nella rivoluzione, ho davanti agli occhi il bombardamento del 60 a Palermo. Il quartiere del Capo, dove abitavamo, era il più bersagliato. Si stava in casa Mangano, all’Angelo Custode, lì dovevamo riparare nel sotterraneo di una chiesa [...] Quando la luminaria in Piazza Vittoria accoglieva in un tripudio di luci Garibaldi col suo stanco maggiore [...] il Babbo volle portarmi a vedere lo spettacolo e mi prese in braccio.” 

E ancora: “Rividi Garibaldi nel ‘62 al bosco della Ficuzza, arringava i garibaldini che partivano per la campagna di Roma”. 

Garibaldi bosco ficuzza

Alla fine della guerra, dopo aver frequentato le scuole tecniche dell’Istituto Randazzo, Ettore è inviato dal padre presso lo studio del pittore Pietro Volpes, allievo del Patania e del D’Antoni, che divideva con Francesco Lojacono i locali ecclesiastici della Martorana, nei quali si era appena trasferito l’Istituto di Belle Arti.

Dall’incontro con Nunzio Morello, che vi teneva un corso di scultura, nasce nel giovane Ximenes la passione per quest'arte

Nel 1872, con le mille lire ricavate dalla sua prima commissione, parte da Palermo per iscriversi all’Istituto di Belle Arti di Napoli.

Dopo due anni di soggiorno a Napoli, e un breve periodo a Palermo, sceglie Firenze come sede di perfezionamento. Qui inizia anche l’attività parallela del disegno e della caricatura sulla Gazzetta di Milano; questi suoi lavori, con cui Ximenes prende di mira i personaggi in vista del tempo, gli procureranno una condanna a tre mesi di confino a Livorno, dove comunque continuerà a collaborare per il giornale “Il Bollente Achille” di Firenze.

In questi anni subisce molte delusioni nei concorsi artistici per committenze nazionali, vedendosi preferire uomini più anziani e probabilmente per questo più introdotti negli ambienti ministeriali.

Quando la moglie Paolina Pardo muore lasciandolo vedovo con due figli piccoli, Ettore accetta la cattedra di scultura dell’Istituto Raffaello di Urbino.

Finalmente, dopo vari rifiuti, nel 1884 vince il concorso per il monumento a Garibaldi, che inaugura l’anno dopo.

Ettore Ximenes monumento a Garibaldi


Nel 1886 sposa in seconde nozze Gabriella Sebregondi, dalla quale ha sei figli.

A Palermo si offre come volontario della Croce Bianca durante il colera, attività per la quale ottiene poi la medaglia al valore.

Alla scultura affianca la pittura, che, dice, gli serve da relax e che usa per dipingere anche i suoi appartamenti.

A Roma è famosa la sua villa liberty, a pianta quadrata, in cui si nota una fascia orizzontale in cui vengono rappresentate una serie di figure convergenti al centro verso l’Ara dell’arte, che raffigura i maggiori artisti dell’Evo passato e del moderno.

Le finestre hanno l’arco ribassato al primo ordine e a tutto sesto al secondo. Le balaustre sono scolpite con trasparenti elementi floreali che si ripetono anche negli interni.

Villa liberty roma ettore ximenes


L’artista pensava di aver creato in questa villa il suo capolavoro e nel suo testamento la affida al Comune di Palermo con il compito di utilizzare i proventi degli affitti per istituire borse di studio per giovani e meritevoli artisti siciliani:

“[…]esprimo un mio desiderio, […] quello di lasciare dopo la morte della mia erede Gabriella Sebregondi il villino sito in Piazza Galeno, che fu e sarà la mia cara dimora, al Comune di Palermo, poiché con gli affitti dei locali disponibili di detto villino possa trarne quanto basti per istituire una o due borse di studio ai migliori giovani esordienti nell’arte della scultura, della pittura e dell’architettura.”

Nel 1909 avviene il viaggio in USA, essendo stato chiamato dai rappresentanti della colonia italiana per un monumento al fiorentino Giovanni da Verrazzano; in un mese realizza la scultura in creta.

Sempre negli Stati Uniti, in particolare a New York, si trova il suo monumento a Dante, che inaugurerà nel 1921.

Monumento Dante New York Ximenes


Per un periodo lavora in Russia, vincendo il concorso per il monumento ad Alessandro II a Kiev. Realizza inoltre il monumento per Stolypin, assassinato durante una rappresentazione teatrale a cui aveva partecipato egli stesso, e quello ad Alessandro I a Kischinoff, poi distrutto dai bolscevichi.

A sessant’anni presenta domanda di volontariato per la Grande Guerra e viene inviato a Firenze nel reggimento telegrafisti come II ufficiale di ordinanza.

Non soddisfatto della mansione, chiede di essere mandato al fronte, a Sdreussina.

Qui nel 1917 ottiene una medaglia d’argento al valore con la seguente motivazione:

“Durante un bombardamento di grossi calibri dell’artiglieria avversaria si recava di sua spontanea volontà al cantiere di lavoro, soggetto al tiro, e nonostante fosse stato gettato a terra dalla violenza di un colpo scoppiato a pochi passi da lui, con calma e coraggio esemplari, provvedeva a mettere al riparo gli operai dal bombardamento, dimostrando sprezzo del pericolo ed elevatissimo sentimento del dovere”.

foto d'epoca grande guerra


Nello studio di Cervignano, poi smantellato dalle bombe, Ximenes trova il tempo di dedicarsi anche alla scultura e alla plastificazione di figure in divisa militare.

A Sdreussina progetta il cimitero militare e ne dirige i lavori di sistemazione.

Poco prima della battaglia di Caporetto, tuttavia, colpito da febbri malariche, è costretto a ritirarsi.

Tra i monumenti significativi di questo periodo, "Il calvario", donato dagli eredi al Municipio di Palermo e sistemato intorno al 1950 nella Piazza don Bosco della città.

Calvario piazza don bosco Ximenes monumento


Negli ultimi 15 anni lavora praticamente solo su commesse estere, soprattutto a New York, Washington e San Paolo.

Qui vince nel 1920 il concorso per il monumento all’indipendenza dal Portogallo, dichiarata nel 1822 dagli insorti. Su un basamento gradinato innalza un alto pilastro cruciforme che sostiene la biga con la figura allegorica dell'indipendenza.

monumento indipendenza Brasile Ximenes


L'ultimo monumento è commissionato dalla colonia siriana di San Paulo, per esaltare le scoperte geografiche e i viaggi degli antichi navigatori fenici.

Ximenes si spegne prematuramente il 20 dicembre 1926, a Roma. Una gran quantità di gessi e di bozzetti di opere incompiute occupa il suo studio, come il monumento a Giovanni Meli o a Giacomo Serpotta. Un artista instancabile, che fino alla morte lavora appassionato alle sue sculture, così come ha fatto tutta la vita.


Trovate un approfondimento sulla figura dell'artista nella monografia "Ximenes", supplemento al numero 2 di "Kalós, arte in Sicilia", anno 1995.

I numeri della rivista "Kalós, arte in Sicilia" saranno presto disponibili in formato digitale.

Per info sulla versione cartacea inviare una email a info@edizionikalos.com o telefonare al numero 0917320918.


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