Dal carteggio tratto da Un anno a Palermo, 1850. Memorie di Adelaide Atramblé il ritratto della città nel suo giorno più importante attraverso gli occhi di una francese

"Di sera ci siamo recati alla Marina per assistere al Festino, così qui si chiamano i solenni festeggiamenti in onore della patrona di Palermo Santa Rosalia. Ho visto da vicino nel parterre S.E. il Viceré Filangieri in tutto il suo splendore, assiso con regale dignità sopra il soglio […]

Questa parte della Marina era illuminata da centinaia di torce a vento, domestici in calze di seta si aggiravano tra uniformi di gala, tra vaporosi e fruscianti abiti femminili. Un colpo d’occhio mai visto [...]

Dopo che le personalità ufficiali hanno lasciato il parterre e la folla si è diradata, siamo andati a passeggio alla Flora fino a mezzanotte. Questa è l’usanza e tutte le signore ci vanno per sfoggiare i propri abiti. L’illuminazione del giardino è molto curata, l’effetto davvero suggestivo: […] Peccato vedervi così poca gente!

Vari motivi oggi rendono la festa meno animata del solito. Tutte le famiglie che prima accorrevano anche da altre città della Sicilia per assistere a questi incredibili festeggiamenti si sono lasciate intimidire per timore che, in tale occasione, la pace pubblica potesse essere turbata.

Aggiungo poi che tra la nobiltà e le persone agiate, gran parte di esse si trova in esilio per ragioni politiche e, quindi, le loro case restano chiuse.

Così, percorrendo via Toledo, si vedono balconi deserti nei palazzi del Duca di Serradifalco, del Conte Amari, dei d’Ondes Reggio, Stabile e via di seguito.

Altri hanno deciso di non mostrarsi per spirito di opposizione al Governo e dimostrare che il Paese non prende parte a festività e divertimenti per i quali il Senato spende ogni anno circa 6 mila onze.

Infine, ci sono molte famiglie le cui fortune hanno subito un crollo considerevole durante la rivoluzione ed oggi vivono molto ritirate [...]

A tutto ciò si aggiunge che sempre più si parla del colera. Le Autorità hanno stabilito un “cordone sanitario” per proteggere le coste della Sicilia: si compone di uomini armati di semplici bastoni, cosa che ha fatto un po’ ridere. Prendono 3 carlini al giorno e in caso di minaccia di sbarco di qualche nave sospetta, dal momento che non potrebbero impedirlo con i loro bastoni, hanno ordine di accendere dei falò per richiamare le barche cannoniere che incrociano al largo. Tutti sono preoccupati per questi preparativi […].

Comunque vogliamo dimenticare le nostre paure e domani andremo dai parenti Bonanno per vedere dal loro balcone il passaggio del carro trionfale di Santa Rosalia risalire via Toledo dalla Marina a Porta Nuova e poi scendere da Porta Nuova alla Marina, un carro che, come Mimì mi dice, verrà illuminato da mille torce.

Assisteremo alle emozionanti corse dei cavalli nel Cassaro che da sempre richiamano una grandissima folla, così come accade anche a Napoli, domenica andremo a visitare la Cappella Reale del Duomo addobbata e illuminata con centinaia di candele in cera di Venezia; per arrivare al quinto giorno dei festeggiamenti quando il “festino” di Santa Rosalia si conclude con la processione solenne dell’urna d’argento contenente le venerate reliquie della Santa, seguita dalle cento Confraternite cittadine, dagli Ordini religiosi e dal Clero della Cattedrale […].

Se siete curiosi di saperne di più trovate qui la scheda del libro Un anno a Palermo, 1850. Memorie di Adelaide Atramblé, da cui il testo è tratto.