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Abstract degli articoli di "Kalós, l’accento sul bello" n° 2-2022

Di seguito gli abstract, in italiano e inglese, e le informazioni sugli autori degli articoli della rivista Kalós n°2-2022.


Natura e ricerca nell’arte di Tiziana Cera Rosco

di Cristina Costanzo

L’articolo presenta un approfondimento sulle diverse fasi della residenza annuale di Tiziana Cera Rosco all’Orto Botanico di Palermo. Artista visiva e poetessa italiana, si è distinta per una ricerca intermediale che abbraccia performance, scultura, fotografia, libri d’artista, installazione e si concentra sulla relazione arte/natura. Tiziana Cera Rosco è autrice di un ciclo di lavori connessi alla natura dei materiali del luogo che l’artista trasforma simbolicamente nella visione della sua personale poetica legata alla mistica e alla mitologia. 


Parole chiave: Arte contemporanea; Natura; Residenza d'artista; Orto Botanico di Palermo; Artista visivo


The essay is about the work of Tiziana Cera Rosco, visual artist and Italian poet, and about her annual art residence at the Orto Botanico of Palermo. Her intermedial research which involves performance, artbooks, photography, sculpture, art installation, is focused on the relationship between art and nature. The artist has a big connection with places where she chooses to work and transforms symbolically the organic materials of the place in her own spiritual and mythological vision. 


Keywords: Contemporary Art; Nature; Artist-in-residence program; Palermo Botanical Garden; Visual Artist 


Cristina Costanzo, PhD, è ricercatrice di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Palermo e curatrice. Dal 2021 ha sviluppato un colloquio curatoriale con Tiziana Cera Rosco, artista in residenza all’Orto Botanico di Palermo.

Sciascia, Verga, Capuana e Bufalino: quattro scrittori siciliani nella camera oscura

di Ilaria Ricciardi

In occasione della recente mostra La segreta mania. Giovanni Verga fotografo presso il Museo Civico di Vizzini per il centenario della scomparsa dello scrittore, a un anno di distanza dalla mostra Leonardo Sciascia e la fotografia, nell’ambito delle iniziative promosse per il centenario della nascita dell’autore di Racalmuto, una panoramica sugli scrittori siciliani Sciascia, Verga, Capuana, Bufalino e il loro rapporto con la fotografia.


Parole chiave: Gesualdo Bufalino; Luigi Capuana; Leonardo Sciascia; Giovanni Verga; Fotografia


On the occasion of the recent exhibition La segreta mania. Giovanni Verga fotografo at the Museo Civico of Vizzini for the centenary of the writer’s death, one year after the exhibition Leonardo Sciascia e la fotografia, as part of the initiatives promoted for the centenary of the birth of the author of Racalmuto, an overview of the Sicilian writers Sciascia, Verga, Capuana, Bufalino and their relationship with photography.


Keywords: Gesualdo Bufalino; Luigi Capuana; Leonardo Sciascia; Giovanni Verga; Photography


Ilaria Ricciardi,  laureata in Lettere antiche all’Università di Pisa, consegue il diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove è cultrice di Xilografia, Tecniche 

Calcografiche sperimentali e Tecnologia dei materiali per la 

Grafica. Collabora con l’Associazione Arknoah ai laboratori 

didattici de “ll Cineclub dei Piccoli”.

Palermo nello spazio filmico di Joséphine Jouannais

di Stefania Crobe

Approcci sensibili e razionalità estetiche destano un crescente interesse all’interno degli studi urbani e territoriali e vengono esplorati per verificare la loro capacità di attivare processi di risemantizzazione, interpretazione e re-immaginazione dei luoghi e per fornire letture e interpretazioni altre. Nel tentativo di recuperare lo sguardo dell’esperienza sensibile sul territorio, le possibilità offerte dall’arte alla ricerca urbana vengono esplorate attraverso lo sguardo su Palermo dell’artista e documentarista francese Joséphine Jouannais.

 

Sensitive approaches and aesthetic rationalities raise a growing interest within urban and territorial studies and are explored to verify their capacity to trigger processes of resemantizing, interpreting and re-imagining places and to provide other interpretations and readings. To recover the gaze of sensitive experience on the territory, the possibilities offered by art to urban research are explored through the gaze on Palermo of the French artist and filmmaker Joséphine Jouannais.


Stefania Crobe, Phd, è ricercatrice in Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo (DArch) dove svolge attività di ricerca sui temi della rigenerazione urbana a base culturale in una prospettiva sud-europea e sui metodi art-based nel campo degli studi urbani critici. Attualmente è visiting researcher presso UMass University of Massachusetts Boston/Dpt. of Urban planning & community development.

Un piccolo Steri nella Stazione di Taormina-Giardini Naxos

di Ginevra Lo Sciuto

Filo conduttore di questo articolo sono le decorazioni palermitane medievali e l’influenza che hanno avuto nelle pitture decorative del primo Novecento e, in particolare, un inedito e interessante accostamento tra le pitture del soffitto ligneo della Sala dei Baroni dello Steri e quelle neomedievali della Stazione di Taormina-Giardini Naxos. La stazione, neogotica nell’architettura, presenta sui soffitti e sulle travi dell’atrio e della sala d’attesa dei viaggiatori di I classe una fitta decorazione pittorica, opera del decoratore palermitano Salvatore Gregorietti e della sua équipe. Ma, se le pitture dell’atrio ricordano quelle fantastiche e coloratissime della Cappella Palatina, la sala d’attesa di prima classe riprende esattamente alcune delle pitture del soffitto chiaramontano.


The leitmotif of this article are the medieval Palermo decorations and the influence they had in the decorative paintings of the early 900 and, in particular, an unusual and interesting juxtaposition between the paintings of the wooden ceiling of the Sala dei Baroni of the Steri and the neo-medieval ones of the Taormina-Giardini Naxos Station. The station, neo-Gothic in architecture, has on the ceilings and on the beams of the atrium and the waiting room of first-class travelers a dense pictorial decoration, made by the famous decorator of Palermo, Salvatore Gregorietti and his team. But if the paintings in the atrium recall the fantastic and colourful ones in the Palatine Chapel, the first-class waiting room takes up exactly some of the paintings in the chiaromontan ceiling.


Ginevra Lo Sciuto è nata nel 1986 a Palermo, dove attualmente vive e lavora. Laureata e abilitata in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali e in Storia dell’arte, svolge l’attività di restauro per committenze private e pubbliche. Tra i principali lavori si cita il restauro del soffitto trecentesco della Sala Magna di Palazzo Chiaromonte di Palermo.

La Galleria d’Arte Moderna: dagli esordi al Museo come moderna agorà

di Antonella Purpura

Ai primi del Novecento, i temi dell’identità culturale e i valori universali, espressi nel patrimonio culturale nazionale, divenivano forti elementi di aggregazione sociale e politica. L’unità del Paese, problematica sul piano politico ed economico, trova in quello culturale unitarietà di intenti sia pure nella diversità delle posizioni e nel rispetto delle peculiarità e delle differenti identità. In questo clima di rinnovamento sorgono nuovi musei il cui obiettivo era di testimoniare le tendenze artistiche in ambito regionale, creando un ideale raccordo con la Galleria nazionale d’Arte Moderna, istituita nel 1983. È una sorta di mappa che, dal Nord al Sud di un’Italia politicamente giovane, segna il percorso di comuni scelte e interessi nel campo delle arti visive e il sorgere e il fiorire di nuove istituzioni d’Arte Moderna.  La GAM di Palermo nasce in questo clima di vivace rinnovamento e di entusiastica adesione ai temi della modernità. Una storia che, dal lontano 1910 ai nostri giorni, corre parallela alla evoluzione e al nuovo ruolo del concetto di museo.


In the early twentieth century, the themes of cultural identity and universal values, expressed in the national cultural heritage, became strong elements of social and political aggregation. The unity of the country, problematic on a political and economic level, finds unity of purpose in the cultural one, albeit in the diversity of positions and in respect of peculiarities and different identities. 

In this climate of renewal, new museums arise whose objective was to testify the artistic trends in the region, creating an ideal connection with the National Gallery of Modern Art, established in 1983. It is a sort of map, which from the north to the south of a politically young Italy, marks the path of common choices and interests in the field of visual arts and the emergence and flourishing of new institutions of Modern Art. The Gam of Palermo was born in this climate of lively renewal and enthusiastic adherence to the themes of modernity. A story that, from 1910 to the present day, runs parallel to the evolution and the new role of the concept of the museum.


Antonella Purpura ha diretto la Galleria d’Arte Moderna di Palermo, ha curato il nuovo ordinamento del museo e il catalogo delle collezioni.

 Ustica, l’isola delle cento leggende

di Marcello Costa

L’isola delle cento leggende. Così Andrea Pittiruti presenta, al pubblico televisivo della RAI nel 1962, Ustica, nuovo approdo del turismo internazionale. Un documentario che ripercorre la storia dell’isola, dall’originario insediamento fenicio alla prima colonizzazione del XIII secolo, dalle scorribande saracene al 19 maggio 1961 giorno in cui si chiude la triste parentesi del confino politico (attivo dal 1926). Le ricerche e le esperienze didattiche del Laboratorio di Visual e Graphic Design e Web Design, corso integrato del Corso di Laurea magistrale in Design e Cultura del Territorio, nel Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo, dal 2018 al 2021 esplorano queste e altre storie dell’isola per definire non l’unica ma le cento identità di Ustica, non più leggende. 


Parole chiave: Visual Design, Interaction Design, Database


The Island of a Hundred Legends. This is the title of Andrea Pittiruti’s documentary produced by RAI – Radio Televisione Italiana in 1962 showing the island of Ustica as a brand new international tourist destination. The documentary goes through the island’s history from the Phoenician settlements to the first colonisation of the 13th century, from the Saracen raids to the 19th of May 1961 the end of the painful period of political confinement.

From 2018 to 2021 research and didactic experiences of the Laboratorio di Visual e Graphic Design e Web Design, corso integrato del Corso di laurea magistrale in Design e Cultura del Territorio, nel Dipartiemento di Architettura of the University of Study of Palermo wanted to explore this and other stories to define not the one but the hundred identities of Ustica, no longer legends. 


Keywords: Visual Design, Interaction Design, Database


Marcello Costa, PhD in Disegno industriale e Arti figurative applicate. Graphic designer specializzato nello sviluppo di progetti di immagine coordinata, interaction 

design, interfacce per il web. Docente a contratto presso l’Università degli Studi di Palermo. Dal 2011 al 2021, socio professionista AIAP.

Corpi vivi, santificati e umani

di Valentina Certo

Nella sottile cornice delle opere di Giuseppe Siracusa prende vita con prepotenza il contrasto sensibile e imperfetto dell’umano cambiamento, di carne lacera e quasi ancora viva al tatto, con quello spirituale e di assoluta pienezza dell’ego pensante. Giuseppe Siracusa, giovane artista siciliano, classe 1986, è tra le giovani promesse dell’arte contemporanea. L’articolo di Valentina Certo ne ricostruisce la carriera e mette in evidenza la ricerca iconografica e stilistica del corpus del pittore, ispirato da una umanità, sublimata e glorificata nella materia, in cerca di salvezza.


Parole chiave: Giuseppe Siracusa; Arte Contemporanea; Pittura Siciliana; Ricerca Artistica; Studi sull’uomo


In the subtle frame of Giuseppe Siracusa’s works, the sensitive and imperfect contrast of human change comes to life with arrogance, of tattered flesh and almost still alive to the touch, with the spiritual and absolute fullness of the thinking ego. Giuseppe Siracusa, a young Sicilian artist, born in 1986, is one of the young promises in the history of contemporary art. The article reconstructs the career and highlights the icnographic and stylistic research of the painter’s corpus inspired by a humanity, sublimated and glorified in matter, in search of salvation.


Keywords: Giuseppe Siracusa; Contemporary art; Sicilian Painting; Artistic Research; Human Studies


Valentina Certo è cultore della materia Arte e Musei e dottoranda in Scienze cognitive presso il Dipartimento COSPECS dell’Università degli Studi di Messina. Dal 2019 al 2021 è stata professore a contratto di Tecniche Espressive e Educazione all’immagine presso l’Università Lumsa di Palermo. Tra le sue pubblicazioni, numerosi articoli in riviste e le monografie: Caravaggio a Messina (2017); Il tesoro di Federico II (2019); Il leggendario Federico II (2020); Educare all’immagine (2020); Quaderni esplorativi (2020); Un tesoro in città (2021)

Il Santuario della Madonna dell’olio a Blufi: un’oasi di pace fra storia, arte e tulipani

di Salvatore Farinella

Nell’incantevole scenario di un campo di tulipani, a pochi chilometri da Blufi in provincia di Palermo, si erge un singolare santuario mariano noto per una “miracolosa” fonte: è il Santuario della Madonna dell’olio, antica presenza religiosa madonita appartenuta alla Commenda dei Cavalieri di Malta di Polizzi e oggi meta di pellegrinaggi e di flussi turistici.

La piccola chiesa conserva una pregevole opera attribuita a Filippo Quattrocchi, scultore ligneo del tardo Settecento, raffigurante la Madonna col Bambino: un’altra scultura della prima metà dell’Ottocento è riferibile a Rosario Bagnasco e raffigura San Giuseppe col Bambino.

La fonte dell’olio si trova a poche decine di metri dal santuario e l’olio minerale che ne sgorga aveva il potere di curare la pelle: Pitrè lo chiamava «ogghiu da’ Madonna di Pitralia».


Parole chiave: Tulipani, Blufi, Madonna, olio, cavalieri, Quattrocchi, Bagnasco 


In the enchanting scenery of a tulip field, a few kilometers from Blufi in the province of Palermo, stands a singular Marian sanctuary known for a “miraculous” source: it is the sanctuary of the Madonna of the oil, an ancient Madonite religious presence that belonged to the Commenda dei Cavalieri di Malta di Polizzi and today a destination for pilgrimages and tourist flows.

The small church preserves a valuable work attributed to Filippo Quattrocchi, a late eighteenth-century wooden sculptor, depicting the Madonna and Child: another sculpture from the first half of the nineteenth century is attributable to Rosario Bagnasco and depicts St. Joseph with the Child.

The source of the oil is located a few tens of meters from the sanctuary and the mineral oil that flows from it had the power to heal the skin: Pitrè called it “ogghiu da’ Madonna di Pitralia”.


Keywords:Tulips, Blufi, Madonna, oil, knights, Quattrocchi, Bagnasco


Salvatore Farinella, architetto, storico e saggista, 

è impegnato nella ricerca storico-archivistica e 

nell’approfondimento di temi di storia urbana, architettura e arti figurative di Gangi, delle Madonie e di Nicosia. Ha pubblicato diversi studi storici, oltre a numerosi articoli, saggi in convegni e collaborazioni editoriali.

Il restauro del cinquecentesco Crocifisso della Rettoria di San Francesco Saverio

di Rosalia Merra

Lo studio e il restauro del Cristo Crocifisso del XVI secolo, custodito presso la Rettoria di San Francesco Saverio a Palermo, ha permesso la restituzione di un’opera pregevole compromessa sia dal punto di vista meccanico sia estetico, l’analisi approfondita della sua particolare tecnica esecutiva, quella della mistura e quella della sua provenienza, fino a oggi sconosciuta. Attraverso un attento studio analitico e la dovuta ricerca bibliografica, fotografica e archivistica sono stati delineati il contesto storico dell’opera, la tecnica, la natura dei materiali, le relazioni strettissime con altri pregevoli manufatti del periodo e della medesima tecnica, operando confronti storico-artistici e utilizzando i supporti scientifici più idonei.


The study and restoration of the Crucified Christ of the sixteenth century, of unknown author, kept at the Rectory of Saint Francesco Saverio in Palermo, has allowed the return of a valuable work compromised both mechanically and aesthetically, the in-depht analysis of its particular executive technique, a Christ precisely made according to the techinque of the “mixture” and the analysis of its origin, still unknown. Through a careful analytical study and the necessary bibliographical, photographic and archival research, the historical context of the work, the technique, the nature of the materials, the very close relationships with other valuable artifacts of the same technique have been outlined, making historical artistic comparisons and using the most suitable scientific supports.


Rosalia Merra (1995), laureata in Conservazione e 

restauro dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Palermo, dal 2020 svolge sul territorio siciliano attività di conservazione, manutenzione e restauro di manufatti di interesse storico-artistico. Borsista presso la stessa Università, all’attività lavorativa accosta l’impegno culturale.

La Riserva Naturale Integrale “Grotta di Santa Ninfa”: una piccola grande bellezza

di Francesco Picciotto

La riserva naturale “Grotta di Santa Ninfa” è una delle 75 riserve naturali istituite per la tutela del patrimonio ambientale della Regione Siciliana. Si tratta di un’area protetta che ai valori geologici e speleologici unisce quelli ambientali, storici e culturali che nell’articolo vengono presentati e descritti attraverso un excursus temporale che inizia sei milioni di anni fa, durante la crisi di salinità del messianico, per giungere fino ai giorni nostri e alle attività di tutela esemplarmente svolte dall’attuale ente gestore della riserva.


The 'Grotta di Santa Ninfa' nature reserve is one of the 75 nature reserves established for the protection of the environmental heritage of the Sicilian Region. It is a protected area that unites geological and speleological values with environmental, historical and cultural ones, which are presented and described in the article through a temporal excursus that begins six million years ago, during the Messianic salinity crisis, and reaches the present day and the protection activities exemplarily carried out by the reserve's current managing authority.


Frencesco Picciotto, agronomo, dirigente dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana per il quale si è occupato di tutela dell’ambiente e dove adesso dirige il Servizio “Aree Naturali Protette, Rete Natura 2000, 

Sviluppo Sostenibile”. È un esperto di Educazione alla Terra e di Interpretazione dei beni ambientali e culturali. È fra i redattori del Piano di Interpretazione dell’Isola di Pantelleria e coordinatore del Piano di Interpretazione delle 

trentadue riserve naturali gestite dall’ex Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Dal 2002 è presidente dell’Associazione di cooperanti Tulime.

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