Sapori di primavera: le fragole, origini e curiosità, dalle Alpi a Marsala
Molto diffuse in Italia e nel mondo, in Sicilia le fragole costituiscono un fattore decisivo per l'economia di alcune città, come Marsala e Ribera. In questo spazio parliamo del ruolo di questo frutto nel patrimonio agroalimentare siciliano, raccontandovi origine, curiosità e aneddoti tratti dal volume Il Sole a tavola

Storia e origini mitiche
La fragola è un frutto antico, originario delle Alpi. Il nome botanico Fragaria vesca deriva dal latino fragrans, ossia fragrante, per il sapore intenso e l'odore che il frutto emana, e vesca, che significa tenera, riferito alla morbidezza della fragolina di bosco. Apprezzata e conosciuta fin da tempi antichissimi, alcuni reperti archeologici hanno dimostrato come fossero fonte di nutrimento già per alcune tribù primitive. Nella storia sacra si parla della fragola come alimento benefico e incomparabile dono di Dio.
Sulle tavole dell’antica Roma questo frutto compariva per le feste in onore di Adone. La leggenda narra infatti che, quando Adone morì, Venere pianse copiose lacrime che, una volta a terra, si trasformarono in piccoli cuori rossi: le fragole.
In epoca medievale divenne simbolo di tentazione. Si credeva inoltre che chi mangiasse fragole si sarebbe trasformato in mostro, probabilmente perché vi erano già persone allergiche che dopo l’ingestione gonfiavano e si riempivano di pustole, spaventando il prossimo.
È noto come fosse
apprezzata dal Re Sole
che mandava i suoi uomini nei boschi alla ricerca di piantine di fragole da piantare nei giardini della Reggia, deliziando della raccolta i nobili durante le loro passeggiate.
In questo periodo le fragole divennero una vera e propria moda anche tra le dame, che le utilizzavano come mezzo di seduzione.
Fino al XVII secolo in Europa venivano coltivate piante di specie selvatiche autoctone e altre introdotte dall'America del Nord. Fu l'ufficiale francese Frezier che, nel 1714, importò dal Cile le piante madri che, in Bretagna, si ibridizzarono con altre tipologie dando vita a semenzali che producevano frutti più grossi delle specie di origine.
La coltura della fragola è effettuata in molti paesi nel mondo, dal Canada al Giappone, ma è in Europa che trova il suo polo principale, in particolare in Polonia, Spagna e Italia. Qui, la fragola è diffusa sia al Nord che al Sud e le regioni più produttive risultano essere I'Emilia Romagna, il Piemonte, la Campania e la Sicilia.
Le fragole siciliane
In Sicilia la fragola venne introdotta all’inizio del '900 dall'amministrazione della ducea dell'ammiraglio Nelson, proprietaria dell'abbazia di Maniace, delle terre e della città di Bronte alle pendici dell'Etna dal dicembre 1798.
Furono proprio le produzioni di fragola e fragolina che resero famoso questo territorio sulle pendici dell'Etna.
La coltivazione è dislocata soprattutto nella provincia di Trapani (circa il 70% della superficie), in particolare nei suoli rocciosi denominati sciare, le terre aride che si estendono tra Marsala e Mazara del Vallo.
Il resto della produzione si ha nelle province di
Siracusa,
Catania, presso le pendici dell’Etna, Messina, sulle zone Montuose dei
Nebrodi
e nella provincia di Agrigento.
Cresce spontanea sulle Madonie e sull'Etna ma, nei territori di Ribera e Sciacca, a ovest di Agrigento, viene coltivata in pieno campo.
A Ribera, in particolare, la coltivazione ha preso piede negli anni '50, diversificando un territorio noto già per le arance e oggi è sviluppata su decine di ettari.
Si coltiva in consociazione con gli agrumi e insieme ad essi creano un sottobosco di riparo dal vento, in particolare il temibile scirocco che quando soffia provoca danni in grado di compromettere la produzione.
Generalmente la raccolta avviene da marzo-aprile a giugno-agosto a seconda della varietà e della coltivazione, se in pieno campo o in coltura protetta.
Tuttavia, il clima particolarmente mite siciliano e il ricorso a sistemi di protezione della coltura
permettono di ottenere produzioni molto precoci (fine dicembre-inizio gennaio).
Proprietà ed effetti benefici sulla salute
Particolarmente ricche di vitamina C, ne contengono circa il 50% in più delle arance: cinque frutti di fragola equivalgono a un'arancia.
Si ritrovano antiossidanti come i flavonoidi, rappresentati dal colore rosso vivo che danno alla polpa ed è presente un principio attivo, l'acido metisalicilico, lo stesso dell'aspirina, dotato di un'azione antireumatica.
Le fragole, insieme ai mirtilli e agli spinaci, hanno un potere protettivo sulla salute fino a venti volte superiore a quello degli altri alimenti e sono buone fonti di acido ellagico, che è un efficace anticancro.
La farmacopea tradizionale ne impiega le foglie e le radici essiccate per la preparazione di tisane dall'effetto depurante.
La ricetta del rosolio alle fragole
Concludiamo questo nostro excursus con la ricetta del rosolio, una buona alternativa al più classico limoncello.
Ingredienti
- 1 kg di fragoline di Ribera, 11 di alcol a 90°,
- 2 kg di zucchero,
- 11 di acqua
Sciacquare velocemente le fragoline sotto un getto di acqua fredda corrente, lasciarle scolare e privarle della rosetta di foglioline alla base del picciolo. Metterle in un recipiente a chiusura ermetica con l'alcol e lasciare macerare per non meno di due settimane al buio. Fare uno sciroppo con l'acqua e lo zucchero, lasciare raffreddare e mescolare alle fragole. Filtrare e imbottigliare.
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