Blog Layout

Catania, Sant’Agata e la festa dei tre giorni

Il capoluogo etneo ha un amore viscerale per la sua santa patrona, che tante volte lo ha protetto nelle avversità. Per ringraziarla, ogni anno a febbraio le dedica tre intere giornate, con una festa che, con oltre un milione di visitatori, è la terza della cristianità per partecipazione popolare, dopo la Settimana Santa a Siviglia e il Corpus Domini di Cuzco in Perù.

Scopriamo le origini di questa devozione e le tradizioni ad essa legate.


Agata e il martirio

Secondo la tradizione, Agata è una giovane catanese di nobile famiglia che all’età di quindici anni decide di consacrarsi a Dio, ottenendo il flammeum, il velo rosso del sacerdozio.

All’età di 21 anni il pretore della Sicilia Quinziano la chiede in moglie e, al suo deciso rifiuto, falliti tutti i tentativi di corrompere la giovane, la mette a processo in quanto cristiana, iniziando una feroce persecuzione. 

È così che Agata viene arrestata, torturata e sottoposta al taglio delle mammelle, mediante delle tenaglie. 

Dopo l'esecuzione, Quinziano fa ricondurre in carcere la ragazza imponendo a chiunque il divieto di medicarla o di darle da mangiare. È a questo punto che S. Pietro, apparsole in visione, la guarisce completamente.

Fatta di nuovo condurre Agata al tribunale, Quinziano constata la prodigiosa guarigione e, per vendicarsi, la tortura con i carboni ardenti. Quando però la città viene scossa da un terribile terremoto, proprio durante la terribile esecuzione, il popolo, credendolo un castigo divino, insorge contro Quinziano, che è costretto a fuggire per sottrarsi al linciaggio della folla. Agata muore in carcere il 5 febbraio 251, stremata dalle torture subite, martire cristiana. Rimane illeso il velo della consacrazione, che diviene così una reliquia.

Il miracolo del velo

Ma qual è stato il miracolo che le ha valso il titolo di santa? Si tratta del miracolo del velo, avvenuto ad un anno esatto dalla morte, quando l'Etna minacciò di distruggere Catania con una terribile eruzione. Pare che il pericolo poté essere scampato proprio grazie al velo rosso di cui parlavamo prima, recuperandolo dal sarcofago della santa e portandolo davanti al fiume di lava che, straordinariamente, avrebbe fermato il proprio corso.

Nei secoli, la santa ha più volte rinnovato la propria protezione verso la sua città, proteggendola dalla furia di Federico II, dagli attacchi dei Mori, mettendola al riparo dai terremoti e sconfiggendo la peste.

Per questo il ringraziamento, ogni anno, attraverso le celebrazioni di febbraio, non può che essere estremamente sentito e speciale.

sant'agata busto reliquie fazzoletti festa catania


3 febbraio

Le celebrazioni iniziano il 3 febbraio con la tradizionale offerta della cera da parte dei fedeli.

È fondamentale la presenza delle undici candelore, grossi ceri decorati e rappresentativi delle corporazioni o dei mestieri, che vengono trasportati con un andamento ondeggiante – definito in maniera dialettale annacata facendoli di fatto danzare a ritmo di musica; un aspetto sorprendente soprattutto se si considera che ognuno di essi può pesare anche 100 kg.

Ogni candelora è accompagnata dalla sua banda che ne annuncia l’ingresso nel quartiere visitato: c’è quella dei giardinieri e dei fiorai, quella dei pescivendoli, quella dei panettieri, la più pesante di tutte.

Negli ultimi anni hanno fatto la loro comparsa anche le ntuppatedde, dette spose di Agata, che, vestite di bianco, portano in mano un garofano rosso, simbolo di passione nei confronti della vita.

ntuppatedde spose agata festa catania garofano


Questa prima giornata si conclude in serata in piazza Duomo con i famosi botti do’ tri, giochi pirotecnici che si dice servano a svegliare la santa.


4 febbraio

La festa, tuttavia, è solo cominciata. Sono le cinque del mattino quando il parroco della cattedrale, il sindaco e il cerimoniere, ciascuno con la propria chiave, aprono la cameretta che custodisce il busto e lo scrigno d'argento contenente le reliquie della santa. Questi sono portati in trionfo sulle spalle e salutati da una folla di fazzoletti bianchi. Subito parte un grido che si ripeterà nei giorni successivi: “Cittadini semu tutti devoti tutti?” a cui rispondono tutti in coro “Citta’, citta’”, l’abbreviativo del termine cittadini, ad indicare come l'essere cittadini implichi essere devoti di Sant’Agata.

apertura cameredda sant'agata festa


Il busto e il reliquario vengono adagiati sul fercolo che, dopo la messa delle sette, viene trasportato in giro per la città dai devoti vestiti del tradizionale sacco, un camice di tela bianca lungo fino alla caviglia e stretto in vita da un cordoncino.

La processione del 4 dura l’intera giornata.

Dopo il terremoto del 1693, le strade della città sono state ricostruite a misura della processione e negli anni, data la grande partecipazione, si è deciso di estendere i festeggiamenti, che inizialmente riguardavano solo il 5, anche al 4, ideando due percorsi per il fercolo, i cosiddetti giro esterno e giro interno.

salita cappuccini fercolo festa sant'agata catania

Il giro esterno è quello che avviene il 4, quando il fercolo attraversa i luoghi della storia della santa, come il santuario del carcere o, nella zona del porto, la colonna che ricorda la sconfitta della peste.

La sera si ha la spettacolare corsa che i devoti affrontano lungo la ripida salita dei Cappuccini, tirando i cordoni a cui è attaccato il fercolo e fermandolo di colpo di fronte al santuario del Carcere. Lì vicino, nella chiesa di Sant’Agata la Vetere - l’unica nella quale il fercolo entra per intero - si celebra la messa

La sera si ha nuovamente lo spettacolo pirotecnico, dopo il quale la santa rientra lentamente in cattedrale.


5 febbraio

Il 5 è invece dedicato al giro interno. Dopo la messa mattutina, il fercolo, adornato di garofani bianchi, simbolo di purezza – mentre il giorno prima lo era di garofani rosa, simbolo di martirio e passione –, percorre la via più importante di Catania, la via Etnea, preceduto sempre dai portatori di ceri accesi e dalle candelore. Queste, portate in spalla, precedono il fercolo in processione, ricordando la funzione di illuminare il cammino che avevano un tempo.

A tarda notte il busto e le reliquie giungono nel quartiere del Borgo - famoso perché accolse i profughi da Misterbianco dopo l’eruzione del 1669 - dove sono ancora i fuochi d’artificio a segnare un momento di sosta e di acclamazione.

Si ha poi la lenta ridiscesa lungo la via Etnea, fino ai piedi della seconda e più ripida salita, quella di San Giuliano, che anche in questo caso i devoti percorrono di corsa.

La sera tardi il busto e lo scrigno reliquiario vengono rinchiusi nuovamente nella cammeredda e l'ultimo spettacolo pirotecnico segna la fine dei festeggiamenti.

botti do tri catania giochi pirotecnici


Purtroppo quest'anno non sarà possibile festeggiare come sempre, per via delle restrizioni e dei divieti di assembramento. Rimangono comunque la fede e la devozione per una santa  che trascina con sé un culto di dimensioni enormi, dall'Italia, in cui si contano ben 44 comuni di cui è patrona, all’Andalusia, alla Germania, fino all’Argentina, all’India e agli Stati Uniti.



Per rimanere sempre aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter, compilando il form che trovi in fondo alla home.

Seguici su Facebook, Instagram e Youtube.

19 apr, 2024
Tutti gli articoli dedicati al volume di Giovanni Vultaggio "Il Castello della Colombaia di Trapani"
02 mar, 2024
Quali sono le offerte di cui approfittare fino al 30 marzo? Ecco una lista
SCONTI 20 KALOS
29 feb, 2024
Dove trovare saggi, romanzi e albi illustrati Kalós al 20%
23 feb, 2024
Valutazione editoriale e scheda di valutazione, che differenze ci sono?
16 feb, 2024
Venerdì 16 febbraio 2024: la nostra settimana
12 feb, 2024
Tutti gli articoli dedicati al volume Almanacco delle artiste di Sicilia
02 feb, 2024
tutti gli articoli dedicati a "Ora un nome ce l'ha"
02 feb, 2024
La nostra settimana e i preparativi per la sfida al FantaSanremo
30 gen, 2024
Tutti gli articoli dedicati ai volumi della serie de "I misteri di Paco e Mela"
club del libro palermo
26 gen, 2024
Parentesi letteraria ospita la discussione del libro del mese
Share by: